Una poesia composta dal popolo, scritta attorno al 1850,
il tempo della prima espansione delle opere in Italia
e della guerra di Crimea,
per le Sorelle Figlie della Carità riconosciute da tutti
dall’intensità del loro Amore,
ancor prima che per la cornetta!
Le Suore di San Salvario
sono farfalle bianche,
portano un gran Rosario
e le forbici al fianco e il grembiulone.
Le suore di San Salvario
sono tante farfalle.
Sono Sorelle e Madri
negli ospedali e nelle carceri.
Le suore di San Salvario
sono tante farfalle.
Ma hanno così poco salario
che si nutrono di devozione.
Le Suore di San Salvario
hanno, sotto le ali, un cuore straordinario
per tutta la marmaglia, tutti i poveracci:
dei Poveri ammalati sono Sorelle e Madri,
fan più che un dottore sui campi di battaglia.
Le Suore di San Salvario
sono grandi farfalle:
mangiano d’ordinario nascoste in un cantuccio,
per non farsi vedere:
se il salario è pochino,
si nutron di preghiere.
Le Suore di San Salvario
sono grandi farfalle
leggere e silenziose,
persino scrupolose: se a volte sfugge loro
qualche colpo di tosse, o alzano un po’ il tono,
per far la Comunione,
corrono a confessarsi per averne il perdono.
Le Suore di San Salvario
con quelle ali bianche,
chinate sui bambini, i vecchi, i carcerati,
non sembrano mai stanche.
Non pesano il salario, non contano le ore,
perché CHI le sostiene,
è soltanto l’A M O R E !
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