“Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono essere un segno.
Non è qualcosa che può trasformare Brancaccio.
Questa è un’illusione che non possiamo permetterci.
E’ soltanto un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani.
Lo facciamo per poter dire: dato che non c’è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche e costruire qualche cosa.
E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto…”
“Saper ascoltare il fratello significa andare oltre le parole per entrare nel mondo interiore dell’altro e apprezzare le cose dal suo punto di vista, entrare nel cuore dell’uomo. Al fratello bisogna dare e chiedere quanto è necessario per aiutarlo. La capacità di accogliere e comprendere i fragili e i delicati frammenti interiori che un individuo trasmette incoraggia ad esplorare il suo mondo e a trasformare la sua paura in libertà, la disperazione in speranza , la solitudine in condivisione.”
“Dio ci ama, ma sempre tramite qualcuno.”
Il Centro d’Accoglienza da lui fondato:
In filmato dal programma “A sua immagine” di Rai 1:
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