Vincenziano è chi vive una continua tensione interiore verso i Poveri, incarnazione nel mondo del Cristo sofferente, crocifisso anche oggi dall’indifferenza, dalle ingiustizie, dall’ipocrisia e dal delirio di onnipotenza umana. San Vincenzo ci dice: “I Poveri sono nostri Maestri”.
Vincenziano è chi porta nel cuore i Poveri con intelligenza, generatività, creatività. Li ama e serve con la fatica delle braccia e il sudore della fronte. Considera il proprio servizio, per e con loro, come fatto a Gesù Cristo. Organizza questo servizio in un’ottica di coinvolgimento di tutte le forze possibili.
Vincenziano è chi si nutre di preghiera per essere capace di tutto. E si chiede: cosa farebbe Cristo in questa situazione, cosa direbbe?
Vincenziano è chi è felice di servire, e non può essere felice da solo. E’ chi cerca il bene di tutti, perché non può amare Dio se il suo prossimo non lo ama, non può tenere per sé la bontà, la tenerezza, la misericordia di Dio senza condividerla con l’altro.