“Galep (che durante la guerra eseguiva anche ritratti di militari e panorami della città dipinti su pezzi di mattonella e successivamente insegnò tecnica pittorica e storia dell’arte in alcuni istituti) le realizzò per le suore di San Vincenzo de’ Paoli, che in cambio gli regalarono abiti, il soggiorno e una serie di pasti in quella Cagliari ancora ferita dal conflitto. Solo due anni dopo il giovane Aurelio, ancora semisconosciuto, realizzò graficamente il personaggio di Tex Willer (a cui diede i tratti del proprio volto), sceneggiato da Gian Luigi Bonelli, il fumetto italiano più conosciuto e tradotto all’estero.”
“Non è difficile anche per un occhio non allenato, distinguere tra le figure delle sue opere in città (ricordiamo quelle realizzate e custodite nella Cappella delle suore Vincenziane oppure le due tele della chiesa di Santa Lucia), tratti, stilemi e volti che poi diventano parte delle sue opere fumettistiche, dal Cristo con le fattezze di un Kit Carson ancora da venire, alla composizione della scena.”
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