“Tenerezza e dolcezza da suora di carità”
- “Quando ella poté parlare, le sue prime parole furono: “Ha sofferto molto?”
“No, signora. Posso affermare che la morte è stata istantanea.”… Non era un’amante e nemmeno una moglie. Si sentiva in lei, che pure non doveva avere neanche trent’anni, una tenerezza materna, una rassegnata dolcezza da suora di carità.
I poveri sono abituati a frenare l’espressione della loro disperazione perché la vita li urge, con il lavoro, con le necessita di tutti i giorni, di tutte le ore. La donna si asciugava gli occhi col fazzoletto, e il suo naso, divenuto rosso, le toglieva ogni grazia. La piega delle sue labbra esitava tra una smorfia di dolore e un vago sorriso, mentre gli occhi guardavano il commissario. -
Georges Simenon
da “Maigret e il viaggiatore di terza classe”