Immaginando una suora, magari lungo una corsia di un antico ospedale, viene subito alla mente un bianco copricapo, simile a due ali distese nel volo. Tale era la cornetta delle “Figlie della Carità” di San Vincenzo de’ Paoli – così il popolo, i Poveri, le chiamarono fin dai loro primi amorevoli servizi, nel lontano 1633 – .
Ora le Figlie della Carità portano un semplice velo blu, ma ancora oggi non è noto un dato molto significativo su di loro. Le suore più “famose” in realtà non sono religiose! Sì, le FdC non sono religiose, la Compagnia delle FdC è una “società di vita apostolica”, una comunità di donne chiamate da Dio a vivere insieme con un fine proprio: amare e servire Gesù Cristo incarnato nella persona dei Poveri. Queste donne fanno Voti semplici e rinnovabili, quindi non religiosi (perpetui e costitutivi dello stato di vita), e ricercano la perfezione dell’amore nel vivere le Regole e Costituzioni della propria Compagnia.
La Figlia della Carità non si consacra al Signore con i Voti e di conseguenza serve i Poveri. Lei è prima di tutto “Serva dei Poveri”: ama il Signore e se ne prende cura nelle Sue membra più deboli e sofferenti, continuando la missione che Gesù Cristo ha iniziato. I Voti per lei sono la conferma del proprio essere figlia di Dio e del donare la vita nel Servizio, così importante fin dai primordi della Compagnia da essere ratificato come quarto Voto oltre ai tre della tradizione cristiana: castità (esclusività dell’Amore), povertà (dipendenza nell’uso dei beni), obbedienza (ascolto di Dio nella voce dei Superiori e della propria coscienza). Ogni anno il 25 marzo, Annunciazione a Maria della futura nascita di Gesù, le Figlie della Carità rinnovano i loro Santi Voti, in piena libertà di scelta – nessun vincolo giuridico le vincola – . Per la FdC la chiamata al servizio di Dio nei Poveri è “per sempre”, e questa fedeltà viene rafforzata, intensificata, esaltata dal mettere in questione ogni anno la propria vita, le proprie scelte, la propria risposta al Signore.
I Voti vengono emessi la prima volta dopo cinque anni (massimo sette) dalla data di “Vocazione”, la data di entrata nella Compagnia. La FdC è tale già da quel giorno, non dopo i Voti, perché è suora per servire i Poveri e questo si vive fin dal Seminario (non definito Noviziato) che accoglie le giovani suore per circa un anno e mezzo. Prima del Seminario, si vive l’anno di Postulato, nel quale si conosce la Compagnia, la sua spiritualità, la sua modalità di vita e di servizio. Prima del Postulato è possibile fare esperienze nelle Comunità FdC pregando e servendo insieme alle suore, condividendo la vita quotidiana ed approfondendo i tesori spirituali della Compagnia.
Questa è la speciale vocazione a Figlie della Carità, donne consacrate pienamente immerse nella vita del mondo, nelle gioie e sofferenze dell’umanità con lo sguardo sempre vigile per scoprire i più Poveri, i più sofferenti, i più emarginati, i Piccoli secondo il Vangelo. A loro sono inviate da Dio. In loro accolgono lo stesso Cristo. Da loro ricevono conferma degli insegnamenti di san Vincenzo de’ Paoli e santa Luisa de Marillac, loro Fondatori.
Maria, la prima cristiana, per la “piccola” Compagnia è il modello della serva umile e fedele che vive in sé le meraviglie dell’Amore.