Una giovane Figlia della Carità scrive…
Le parole di suor Suzanne Guillemin, Madre Generale della Compagnia delle Figlie della Carità dal 1962 al 1968, ci aiutano a vivere l’oggi con audacia e slancio. Nei suoi scritti vi è un fuoco indimenticabile che ci ravviva, un senso intenso di nostalgia che sorge: quella è la vita che abbiamo scelto, così è la Comunità nella quale Dio ci ha chiamate, ecco l’amore, l’Amore vero, colmo di meraviglia, tremendamente esigente quanto esaltante ed appagante!
“La Carità che vibra in fondo all’ anima di ogni Suora è il legame della Comunità. La Carità è Dio. Se ciascuna Suora è realmente in stato di carità di fronte alle sue Sorelle, ella possiede Dio. Dio è in lei. Vi è una presenza di Dio in questa anima, una presenza di Dio nell’anima di ciascuna delle altre Sorelle: ecco l’essenza stessa della comunità religiosa…”: quanto poco pensiamo a questo, quanto spesso non si vive questo, disperse in miserie umane, in giudizi avvilenti, in lezioni da dare e difficilmente da apprendere… quando abbiamo tra le mani ciò che vale di più: il Paradiso in terra, il vivere nell’Amore e d’Amore.
“Non basta più ora fare semplicemente dei gesti di carità, dicendo a noi stesse: la carità verso i poveri è testimonianza sufficiente. Bisogna avere continuamente gli occhi aperti sui bisogni nuovi che sorgono intorno a noi. Bisogna aver sempre il desiderio e l’impulso di ricercare come portare il Cristo a coloro che ci vedono vivere e non lo trovano, e studiare in quale modo poterlo presentare loro…”. Grazie, Madre, perché ci insegni che non basta “fare”, non basta “dare”, non basta continuare uguali a se stesse, occorre essere sempre aperte ai “bisogni nuovi”, alla realtà di tutta la collettività con le sue culture, le sue leggi, la sua buona volontà. “Non basta”, sì, non basta perché sempre inquiete rispetto ad un maggior bene che si può vivere e donare, mai dome di fronte ad ingiustizie celate, a volte, dalle migliori intenzioni… Il Cristo è Via, Vita e Verità, senza sconti, senza compromessi… non vi può essere Carità senza Giustizia, poiché la Giustizia di Dio è esattamente la pienezza del Suo Amore, gratuito per tutti e ciascuno, coinvolgente e sconvolgente i nostri piccoli e limitati progetti… Giustizia che, prima di tutto si esprime nella cura della bellezza e dell’intensità della preghiera… “Se noi rappresentiamo una forza d’azione, una forza nella Chiesa, rappresentiamo anche una forza di preghiera e se domandiamo insieme la grazia che la Carità che è Dio e alla quale ci siamo consacrate, regni nel mondo, non soltanto attraverso noi, ma al di fuori di noi, nella Chiesa intera, noi lo otterremo…”. Sì, Madre, se lo “domandiamo insieme”.
Madre Guillemin avrebbe dovuto vivere oggi, esordendo in un possibile intervento ad un convegno ecclesiale con: “La vita religiosa è un annuncio della speranza…”; e toccando poi l’attualissimo tema della mancanza di tempo: “Non è il tempo che ci manca per vedere Dio, è l’attenzione…” e concludendo prendendo il volo con lei, lasciando le nostre paure e librandosi nelle altezze della Fede e della Carità: “Non bisogna essere di quegli spiriti pessimisti che non vedono che i pericoli, che affermano il rischio di scivolare, che si spaventano dell’avvenire. Questo è un pessimismo cattivo, distruttivo e, soprattutto, falso. Bisogna per prima cosa, rallegrarsi ed ammirare. Se si guarda attorno a noi… la prima cosa da farsi è di ringraziare il Signore e di ammirare.
Anche in Comunità, cominciamo prima di tutto ad ammirare…”.
Non si tratta di essere sognatrici, idealiste… tutte vediamo bene la nostra situazione, conosciamo i problemi a noi vicini, immaginiamo parte di quelli lontani, vediamo la mancanza di forze, la necessità del ridimensionamento, delle cure alle più anziane e alle più ammalate, del bisogno di cambiamenti sofferti, di ristrutturazioni non facili, e di un mondo sempre più esigente, ma proprio per questo più entusiasmante, perché è nella nostra debolezza che Dio rivela la propria forza… non possiamo temere, dobbiamo solo ammirare….
Ammirare una Comunità, una piccola Compagnia che dopo secoli è sempre presente. Una piccola Compagnia che ha superati momenti ben più duri, che ancora oggi porta i segni delle persecuzioni, delle violenze, delle privazioni e che è stata portata sin qui non da famosi condottieri, scienziati ed intellettuali, ma da piccole grandi donne che hanno saputo fare spazio nel proprio cuore alla più abbagliante e dolce Luce del mondo.
E’ quella Luce che ha illuminato le camerate degli ospedali nel gelo invernale, è quella Luce che ha scaldato pentoloni di gustoso minestrone tritato da mani segnate dal lavoro, è quella Luce che baluginava sui libri dei corsi che per giustizia si dovevano fare; è quella Luce che splende sui volti di anziani finalmente cambiati e accarezzati; è quella Luce che ha illuminato luoghi di Missione vicini e lontani ed ogni periferia della vita; è quella Luce che ha acceso una fiammella anche nel più disperato dei cuori rinchiuso fra le sbarre… E’ quella Luce che ha animato la vita di donne come noi, che hanno saputo essere grandi, proprio perché hanno liberamente scelte di essere Piccole nell’anima; si sono spese totalmente, hanno accettato di mettersi in questione, di non essere mai arrivate, se non quando l’Amore dello Sposo chiama a sé; donne che hanno capito che è il Bene a dare senso alla vita ed è questo Bene che va contemplato, che va accudito e protetto, che va ammirato…
Suor Suzanne FdC ha mostrato la strada ad ogni Figlia della Carità. Una strada ardua, impegnativa ma mai, mai impossibile, perché non la affrontiamo da sole: c’è Dio con noi e ci sono le nostre Sorelle che condividono la Strada!
“Siate anime di luce, trasparenti di Dio,
libere di sé, aperte agli altri, disponibili a qualsiasi richiesta…
Non vi è posto per la mediocrità.
La via nella quale ci siamo impegnate non ha altra uscita legittima che la santità,
la trasformazione in Cristo.”